Brano: [...]detta attività legale (v.), consistente nell’infiltrazione di quadri comunisti aH’interno delle organizzazioni fasciste presenti in fabbrica, come il Dopolavoro e il Sindacato fascista; l’altro per condurre avanti l’organizzazione clandestina, l’attività cospirativa e la propaganda antifascista. Furono stabiliti i contatti con il « Gruppo Cellule NordMilano » e con la cellula di strada del Rione Vittoria, vicina alla fabbrica e allora diretta da Darles Fusetti.

Le prime agitazioni in fabbrica, rivolte contro i capi che, al supersfruttamento, aggiungevano i maltrattamenti e le soperchierie personali, riuscirono in qualche caso a ottenere l’allontanamento di elementi che si erano 'dimostrati particolarmente faziosi nei confronti degli operai. Fu inoltre attuato uno speciale tipo di agitazione, lo « sciopero bianco » che però, richiedendo un alto grado di volontà e di coscienza individuale, riuscì solo parzialmente. Il lavoro cospirativo diede comunque i suoi frutti e nel

1937 esistevano già in fabbrica 3 cellule di operai più una di impiegati. [...]

[...]amente a 6 e a 5 anni di carcere per « associazione comunista, propaganda sovversiva, spionaggio politico militare ». (Dopo la sua scarcerazione, nel 1943, Caliumi diverrà comandante partigiano nella zona di Carpi).

Le fila dell’organizzazione clandestina poterono ricomporsi soltanto negli ultimi giorni dei 1941, con la ripresa dei contatti tra il Grandi, Primo Martinini (coordinatore del Partito comunista per la zona di Sesto San Giovanni) e Darles Fusetti.

All’appuntamento degli scioperi del marzo 1943 (v.) la Magneti Marelli potè presentarsi con un’organizzazione clandestina ricostruita su solide basi, la quale assicurò alla manifestazione una riuscita completa. Un gruppo di fascisti capeggiato dal gerarca locale Gabbioneta cercò di dissuadere gli operai dal

lo sciopero, ma venne decisamente respinto. Da quel momento i lavoratori della fabbrica non fecero più mancare il loro importante contributo nella lotta contro il fascismo che, a Sesto San Giovanni, ebbe aspetti particolarmente interessanti.

Dal 25 luglio alla Resistenza

Subit[...]

Brano: [...]o Cellule NordMilano ». Negli anni della Seconda guerra mondiale, nonostante questi arresti in massa, i pochi superstiti, tra cui Casiraghi, mantennero viva l’organizzazione. Dopo il 1942 fu ripresa l’opera di propaganda con lanci di manifestini contro la guerra, contro i soprusi della Direzione e contro il razionamento dei generi alimentari.

Un tenace lavoro di organizzazione, coordinato a Sesto San Giovanni da Primo Martinini (Antonio) e da Darles Fusetti per il collegamento con le cellule di strada, permise di poter contare su alcune cellule molto attive aH’interno della Ercole Ma

relli. A esse si dovette la piena riuscita degli scioperi del marzo

1943 (v.) : il 24 marzo, al segnale della sirena delle 10, la fabbrica si fermò completamente. Non meno di

30.000 operai parteciparono a Sesto San Giovanni a quel primo grande sciopero dopo vent’anni di dittatura fascista.

La risposta non si fece attendere. Chiamati dal direttore del personale Dansi, uomo di fiducia del Benni, nel pomeriggio giunsero in fabbrica

i fascisti capeggiati [...]

Brano: [...]ico militare »: Ercole Bazzoni fu condannato a 12 anni di reclusione; Carlo Ciceri, infiltrato nel sindacato fascista alla Breda e incaricato dei contatti con i funzionari di partito, a 11 anni.

Quantunque il Centro estero diffidasse degli scampati all’arresto, e pur falcidiata, l’organizzazione rimase in piedi: Carlo Benaglia della Falck, Eugenio Mascetti della Breda I, Giulio Casiraghi della Ercole Marelli, Luciano Morganti della Breda IV e Darles Fusetti della cellula

“Rione Vittoria” assicurarono una certa continuità al lavoro dei piccoli gruppi da loro diretti.

Il partito riprese i contatti con l’organizzazione sestese nella primavera del 1942, tramite l’operaio della Breda Antonio Marinini [Primo) reduce dal carcere dopo aver subito una condanna a 7 anni. Egli riuscì a vincere le diffidenze di Umberto Massola [Francesco), allora massimo responsabile del partito in Italia, e rinnovò i contatti, che del resto non aveva mai interrotto, con la Breda. Dopo oltre un anno di lavoro i risultati furono lusinghieri: tornarono all’attività poli[...]